l’editoriale
Mezzogiorno, 13 gennaio 2022 – 12:10
di Rosanna Lampugnani
«Emiliano dice di essere d’accordo con Draghi anche quando non lo convince», è un capo del governo ironico, se non sarcastico, colui che polemizza a distanza con il presidente della Puglia per spiegare la decisione di tenere le scuole aperte nonostante i numeri pandemici. Il premier ha aggiunto anche un sorrisetto beffardo rivolto a colui che alcuni commentatori definiscono – unitamente al collega campano Vincenzo De Luca – «sapiente Masaniello del Sud», per la propensione a cavalcare gli umori del popolo, incapace di tenere il punto in situazioni difficili e anche dirimenti, forse per non mettere a rischio il gruzzoletto di consensi raggranellato spesso grazie proprio a questa impolitica neutralità. E così Emiliano rivendica l’aver «varato l’anno scorso un’ordinanza che senza mai chiudere le scuole consentiva ai genitori che preferivano la presenza di mandarli a scuola e ai genitori che preferivano la Dad di mandarli in Dad», perché «non è costituzionalmente legale pretendere, durante una pandemia, che i genitori mandino i propri figli a scuola anche quando non vogliono farlo».
Non siamo costituzionalisti per obiettare a questa affermazione in punta di diritto, ma possiamo ricordare al presidente pugliese le altre parole pronunciate lunedì da Draghi: «Tutto quello che si è deciso si è basato sul dialogo con Regioni, Comuni, enti territoriali, un dialogo costruttivo e continuo. Alcune decisioni riflettono da vicino le proposte delle Regioni»; ed è bene ricordare anche i riferimenti all’incidenza negativa della Dad sulla formazione dei ragazzi, al gap a lungo termine che si crea tra coloro che frequentano le scuole in presenza e coloro che vanno in Dad. E, dunque, se gli studenti italiani in piena pandemia hanno perso il triplo di giorni scolastici rispetto ai coetanei europei, per Emiliano è invece corretto affidare alle famiglie la scelta di far frequentare o meno la scuola ai propri figli. È vero, il governo avrebbe potuto fare di più nel garantire l’agibilità sicura delle scuole e dunque fa piacere la piccola notizia che grazie ai fondi messi a disposizione da Roma due scuole primarie sono state riaperte ad Andria, mentre stanno per iniziare i lavori in un’altra. Resta, invece, l’amarezza di dover constatare ancora una volta i ragionamenti sciorinati da Emiliano, tipo «non concedere la Dad che in molti casi è già nelle classi e viene attuata per coloro che sono positivi, per i quarantenati o per i bambini fragili, è una questione veramente di principio che non capisco. E le questioni di principio sono dannosissime nelle situazioni di emergenza», confondendo le stesse, cioè le questioni di principio, con le valutazioni tecniche e politiche di lunga lena, il dibattito pulp con l’autorevolezza del governare.
13 gennaio 2022 | 12:10
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